Pensare globale, agire locale. Educare alla sostenibilità a scuola e sul territorio.

Anche quest’anno FELCOS Umbria ha partecipato a Senigallia all’annuale Seminario promosso da CVM – Comunità Volontari per il Mondo, intorno al tema dell’educazione alla cittadinanza globale. Un appuntamento di particolare importanza che ogni anno caratterizza l’avvio delle attività scolastiche, mettendo insieme saperi ed esperienze di professionisti, docenti ed esperti.

 

Empatia. Cura. Responsabilità. Erano queste le tre parole chiave del seminario “Pensare globale, agire locale. Educare alla sostenibilità a scuola e sul territorio”, promosso da CVM – Comunità Volontari per il Mondo e che si è svolto nell’Aula Magna del Liceo “E. Medi” di Senigallia il 4 e 5 settembre 2025. Tre concetti di grande valore, forza e intensità, che per tutti i docenti e gli educatori presenti hanno assunto un forte significato di impegno. È stata proprio Giovanna Cipollari, socia fondatrice di CVM, a citarle in apertura dei lavori, ribadendo come la cultura sia lo strumento più potente per mantenere un “mondo eticamente elevato”. Le due giornate del seminario si sono articolate attraverso interventi, dibattiti e attività laboratoriali, con l’obiettivo di offrire strumenti, stimolare domande, creare reti e approfondire tematiche legate alla sostenibilità nel contesto scolastico ed educativo. Un richiamo costante è stato l’uso dell’Agenda 2030 non solo come bussola di riferimento, ma anche come strumento di interdisciplinarità sempre presente.

 

Il manifesto del Seminario “Pensare globale, agire locale” che si è svolto a Senigallia il 4 e 5 settembre 2025.

Documentaristi, docenti universitari ed esperti hanno condiviso le proprie esperienze, mostrando come la sostenibilità possa essere raccontata e trasmessa attraverso diversi linguaggi e professionalità.

Il primo giorno, il documentarista e giornalista Davide Demichelis ha accompagnato i partecipanti nei suoi viaggi e documentari, spesso realizzati in contesti in cui la natura è messa a rischio, sottolineando l’importanza fondamentale della narrazione e del racconto di storie personali come chiave per una comunicazione davvero efficace. La professoressa Silvia Fioretti, docente di Didattica e Pedagogia speciale presso l’Università degli Studi di Urbino, ha evidenziato come sia oggi indispensabile educare alla sostenibilità: non solo per affrontare i cambiamenti climatici, ma per imparare a vivere in una rete di interconnessioni, dove ogni azione conta, in tutte le declinazioni della sostenibilità. Il professor Carlo Santulli, docente di Scienza e tecnologia dei materiali all’Università di Camerino, ha portato l’attenzione sull’economia circolare e sulle ricerche relative alle bioplastiche, sottolineando come il vero problema non sia la plastica in sé, ma il suo utilizzo scorretto, con particolare riferimento all’“usa e getta”, a differenza degli oggetti durevoli che invece possono avere un uso prolungato. Nel pomeriggio, lo stesso Santulli ha condotto un laboratorio pratico sulla realizzazione di bioplastiche a partire da scarti, fornendo indicazioni, ricette e metodologie concrete da poter utilizzare in classe.

Il secondo giorno di lavoro si è aperto con l’intervento del fisico Antonello Pasini, che ha illustrato la struttura articolata del sistema climatico e l’importanza di educare alla complessità, affrontando anche la sfida comunicativa dei cambiamenti climatici e la crescente e dilagante disinformazione sul tema. A seguire, Luca Alici, docente di Filosofia politica presso l’Università di Perugia, ha proposto un approccio innovativo alla sostenibilità, da intendersi non come slogan, ma come provocazione culturale, invitando a ripensare il rapporto tra l’essere umano, l’ambiente e gli spazi in cui vive. In conclusione della mattinata, Lucia Cuffaro, scrittrice e divulgatrice di pratiche ecologiche, con entusiasmo e passione ha illustrato le sue esperienze di autoproduzione e il loro potenziale utilizzo in contesti scolastici ed educativi. Con lei si è svolto il laboratorio pomeridiano, dedicato a sperimentare l’“ecologia pratica in classe”.

 

Tanti gli incontri e dibattiti di alto profilo che hanno caratterizzato il programma del Seminario dedicato all’Educazione alla cittadinanza globale.

 

Messaggi, parole e azioni chiare, concrete e consapevoli hanno caratterizzato queste due giornate, orientando verso scelte individuali capaci di amplificarsi a livello collettivo, nel segno del “pensare globale e agire locale”, come ricorda il titolo stesso del seminario. Anche le pause caffè hanno assunto un significato, essendo organizzate dall’impresa sociale “Tutto incluso”, una realtà che lavora con persone con disabilità: un modo per ribadire che tutto ha un valore intrinseco, anche un semplice caffè se offerto in quel contesto.

L’importanza è formare una rete educativa per una trasformazione”. Con questo messaggio forte si sono conclusi i due giorni di lavori. Ora si riparte con l’avvio delle scuole e delle attività con maggiore consapevolezza e con la volontà di sentirsi parte di un cambiamento. Un augurio va a tutti i docenti e agli educatori impegnati in questa sfida, con l’auspicio che possano affrontarla con rinnovata energia e fiducia.

 

 

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