La cittadina di Arrabe è a pochi chilometri da Jenin, la città più a nord della Cisgiordania. Circondata da una delle pianure più fertili della Palestina. Quella dell’agricoltura è l’attività che genera la maggior parte del lavoro e del reddito. In molti terreni il tabacco sta però sostituendo gli ortaggi, il timo e il sesamo: maggiori profitti, ma rapido impoverimento della terra.

In collina sono i sassi a farla da padroni e solo gli ulivi resistono. Ad Arrabe, tra la pianura e le colline circostanti ha vissuto Hana Saleh, arrivata nel 1994 dal campo profughi di Sabra e Shatila, in Libano.

Il primo aprile scorso, la sua scomparsa improvvisa ha generato commozione e manifestazioni di affetto e solidarietà, di dimensioni ed eterogeneità tali da sorprendere anche le persone a lei più vicine, a cominciare da quelle donne dell’Associazione AOWA con le quali aveva condiviso tanti anni della sua vita e molte delle attività di volontariato ed impegno sociale delle quali Hana era stata animatrice.

Tutte e tutti noi, che abbiamo avuto l’opportunità di conoscerla e, negli ultimi anni, abbiamo condiviso con lei, con AOWA e le donne di Arrabe, Yabad e Jenin il progetto Bee The Change (finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e della Regione Umbria) ci siamo trovati a misurare all’improvviso quanta credibilità, autorevolezza, stima e capacità di fare e far fare, questa donna avesse accumulato. Avendo così conferma di come lei fosse diventata l’interprete più autentica ed immediata del messaggio di solidarietà, condivisione, innovazione e fiducia nello sviluppo sostenibile che intendevamo trasmettere e condividere.

Gli olii essenziali e i saponi ricavati e preparati con cura e professionalità in continua crescita, erano diventati fonte di reddito e di emancipazione di tante donne e famiglie disagiate. I campi di menta, timo e lavanda, preparati e coltivati da queste stesse donne, sono motivo di vanto per tanta gente di Arrabe, Jenin e Yabad.

Il progetto era finito, ma il lavoro stava proseguendo e, dopo l’inverno, tuto era pronto per il nuovo ciclo di messa a dimora delle piantine di erbe officinali.

Oggi Hana non c’è più, ma lei e tutti noi eravamo convinti che l’esperienza potesse continuare e che, insieme, saremmo riusciti a renderla sempre più robusta e capace di creare lavoro, emancipazione, fiducia nella possibilità che in quella terre lo sviluppo, socialmente ed ecologicamente sostenibile, si sarebbe affermato.

Dopo Hana e per Hana, non possiamo e non vogliamo cambiare idea. Le donne di Arrabe, Yabad e Jenin, AOWA sono determinate a proseguire.

Noi dobbiamo e vogliamo essere con loro. La vita, la storia, la determinazione operosa di Hana Saleh ci carica di responsabilità e di rinnovato entusiasmo.

Abbiamo una sfida da raccogliere, dobbiamo farlo insieme.  

 

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INTESTATO A: EQUO GARANTITO ASS

CAUSALE: LA CAMPAGNA DI HANA