Giovani e sviluppo sostenibile: a Foligno 15 organizzazioni di 8 Paesi europei

I rappresentanti di 15 organizzazioni provenienti da 8 Paesi europei, partner dei progetti “People and Planet – A common destiny” e “Sustainable Development Goals for the Inclusion of Young People with Disabilities (SDGsIY)”, hanno partecipato a Foligno ad un evento organizzato da FELCOS Umbria, nella propria sede operativa, intitolato “Il Protagonismo dei giovani nelle politiche locali. Azioni collettive e connettive per la sostenibilità”.

 

Lo scorso 19 aprile abbiamo vissuto un’esperienza davvero entusiasmante. Tante persone provenienti da Portogallo, Germania, Spagna, Olanda, Irlanda, Polonia, Romania, oltre che dall’Italia, in rappresentanza di 15 organizzazioni differenti, hanno partecipato ad un evento molto importante per chi si occupa di Sviluppo Sostenibile e partecipazione: “Il protagonismo dei giovani nelle politiche locali. Azioni collettive e connettive per la sostenibilità”.

Un tema, quello del coinvolgimento delle giovani generazioni nelle politiche di sviluppo dei territori, che interessa da vicino due grandi progetti europei nei quali FELCOS Umbria è impegnata in prima fila. “People and Planet – A common destiny“, il primo, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del “DEAR Programme“, che promuove la mobilitazione della leadership dei giovani per avanzare l’azione per il clima, e rafforza il ruolo delle autorità locali nell’adozione di politiche per lo sviluppo sostenibile.

Sustainable Development Goals for the Inclusion of Young People with Disabilities (SDGsIY)“, il secondo, finanziato sempre dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto “Erasmus+“, di cui FELCOS Umbria è partner insieme al Comune di Foligno, è un progetto sperimentale che ha come protagonisti i giovani con disabilità ed è dedicato alla comunicazione inclusiva sui social media incentrata sull’azione per il clima (GOAL 13 dell’Agenda 2030), ed ha l’obiettivo di esplorare e sperimentare modalità e approcci alla comunicazione inclusiva sui temi dei cambiamenti climatici.

Il primo panel

Il confronto di lavoro si è sviluppato intorno a due tavoli tematici. Nel primo, intitolato “Da stakeholder a community holder: come attivare i giovani per i beni comuni?“, il dibattito si è incentrato intorno al ruolo e al meccanismo di coinvolgimento dei giovani. Grazie agli interventi di Simona Minelli (Assessora alla Politiche Giovanili Comune di Gubbio), Giulio Cherubini (Sindaco Comune di Panicale), Adriano Bertone (Consulta dei Giovani dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e Generazione-T), Michele Gagliardo (Esperto Politiche Educative e Giovanili), Floriana Falcinelli (Pedagogista Esperta in New Media ed Educazione allo Sviluppo Università degli Studi di Perugia), Chiara Scialdone (Community Manager e Climate Expert), coordinati dalla Vicedirettrice di FELCOS Umbria, Lucia Maddoli, la riflessione ha messo in evidenza come il tempo dell’ascolto fine a se stesso dei giovani sia scaduto. 

 

Il Forum Giovanile per lo Sviluppo Sostenibile dell’Umbria

“Se vogliamo che i giovani siano costruttori di futuro sostenibile, non dobbiamo solo ascoltarli. Dobbiamo dare loro spazi, strumenti e poteri decisionali”, è stato detto in un passaggio molto significativo e che riassume molto bene il senso generale del dibattito. Un tema, quello degli spazi e degli strumenti decisionali a disposizione dei giovani su cui FELCOS Umbria sta lavorando ormai da tempo e su cui ha annunciato l’imminente avvio del Forum Giovanile per lo Sviluppo Sostenibile dell’Umbria.

 

Il secondo panel

Il secondo tavolo di lavoro è stato invece dedicato al tema “Il protagonismo dei giovani con disabilità nell’azione per il clima“. A questo panel, coordinato da Colomba Damiani, Area educazione e sensibilizzazione allo sviluppo sostenibile di FELCOS Umbria, hanno partecipato l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Foligno, Agostino Cetorelli, la dirigente dell’Area Diritti di cittadinanza del Comune di Foligno, Sandra Ansuini, e Alessandro Ruta, educatore della Fondazione La Città del Sole – Onlus, a cui da remoto si è unito Cristian Lago, Responsabile della formazione di ECOM.

E’ proprio dal contributo di Lago che è arrivata la sintesi più significativa del confronto. “Lo dicono le Nazioni Unite e ormai le evidenze sono chiare – ha detto Lago – a subire di più le conseguenze dei cambiamenti climatici sono le aree del Pianeta e le persone più vulnerabili. Le persone con disabilità devono essere protagoniste del cambiamento”.

Un momento di grande coinvolgimento empatico, che ha trovato il suo compimento ideale nella performance “fantasiologica” che ha concluso il pomeriggio di lavoro. All’interno della sala hanno preso vita il Tenente Ombrello, la Dottoressa Cuore, il Maestro Chiappavia e Vincenzo O’ Sensitivo, i 4 personaggi della “Città del Sole” creati dalla fantasia di Claudia Antonini e nati nel contesto collaborativo attivato con l’Associazione RealMente e con Stazione Panzana. Accompagnati dalle musiche live di Dan Wjnnett (al clarinetto) e Joe Rehmer (al contrabbasso), hanno guidato i presenti ad una riflessione emotiva sui temi della #ClimateAction e della consapevolezza, muovendosi tra gli oggetti di scena realizzati dai partecipanti al laboratorio creativo e inclusivo “Mani Libere” curato da Elisa Laise.

 

Il tavolo di lavoro per il futuro comune

La due giorni di incontro e confronto, vissuta con le organizzazioni partner, si è conclusa poi il 20 aprile quando con l’animazione di un tavolo di lavoro. Uno spazio condiviso dentro cui sono stati rappresentati i principali risultati ottenuti, i problemi riscontrati e incontrati, le possibilità e gli scenari futuri per l’avvio di percorsi e strade comuni per realizzarli.

Due giorni, quelli passati a Foligno nella nostra sede operativa insieme ai partner del progetti People and Planet e SDGsIY, che ci hanno lasciato un grande senso di soddisfazione e di felicità. La prima legata agli esiti e ai riscontri che abbiamo ricevuto, che ci permettono di tracciare linee concrete per continuare a lavorare in modo proficuo. La seconda maturata dal clima che si è respirato durante i momenti dell’incontro. D’altronde, costruire sviluppo sostenibile, rendersi attori di inclusività, essere parte di un percorso attivo che guarda al futuro del mondo e dei popoli attraverso principi di equità, opportunità e giustizia sociale, ambientale ed economica, non può che trasmettere e regalare entusiasmo!