A Senigallia per fare rete educando alla cittadinanza globale

Era intitolato “Inside-out: stare bene a scuola insieme” il seminario che si è svolto il 14 e 15 settembre scorsi, organizzato da Marche Solidali, Comune di Senigallia, Regione Marche, Liceo Medi e Loescher Editore, interamente dedicato alla cittadinanza globale come ambiente educativo e di relazione tra la scuola, gli alunni, i docenti e gli educatori e la comunità. Anche FELCOS Umbria ha partecipato all’evento con l’Area Educazione allo Sviluppo e alla cittadinanza globale.

 

Favorire il rinnovamento dei saperi e delle metodologie, sostenere insegnanti ed educatori nella loro attività in un momento socialmente così complesso come quello che stiamo attraversando, aiutare i ragazzi ad orientarsi consapevolmente verso nuovi linguaggi ed orizzonti. Fare rete per fare della cittadinanza globale l’elemento cardine su cui costruire percorsi educativi adeguati alle sfide contemporanee. “Inside-out: stare bene a scuola insieme” è stato il titolo del XVII seminario di educazione alla cittadinanza globale promosso da Marche Solidali, Comune di Senigallia, Regione Marche, Liceo Medi e Loescher Editore, a cui anche FELCOS Umbria ha partecipato con Colomba Damiani dell’Area Educazione allo sviluppo e alla cittadinanza globale. Un contesto di nuovi saperi e approcci dentro cui siamo stati entusiasti di costruire relazioni capaci di dare nuova linfa alle attività didattiche, alla vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico, e di portare le nostre esperienze maturate insieme alle comunità scolastiche del territorio regionale.

 

La cittadinanza globale è un salto di civiltà, per educare alla libertà e obbedire alla felicità.

Nei diversi incontri, seminari e tavoli di lavoro a cui abbiamo partecipato, un grande contributo di riflessione l’hanno offerto le riflessioni offerte dal filosofo Luigi Ferrajoli, che ha parlato della necessità di una “Costituzione per la Terra“, intesa come percorso/progetto capace di guardare al futuro ricostruendo dal basso il patto di coesistenza e di garantire i diritti universali e i beni vitali. Una chiave di lettura dell’educazione alla cittadinanza globale che ha trovato il suo completamento nel pensiero di un altro filosofo, Roberto Mancini, il quale ha proposto tracce di lavoro concrete per la realizzazione di percorsi educativi che vanno dall’esplorazione della scuola come comunità, al saper riconoscere “significati biofili“, lasciandosi guidare nell’azione educativa verso tutto ciò che è vivo e vitale, coltivando il senso della realtà, imparando la congruenza tra le parole e le cose, rimettendo al centro dell’arte educativa dimensioni etiche e filosofiche. 

E se con lo psicoterapeuta e docente Giuseppe Lavenia, abbiamo analizzato l’impreparazione che troppo spesso caratterizza il mondo scolastico circa i rischi del cyberbullismo e l’assenza di consapevolezza del ruolo decisivo che la scuola può svolgere nella tutela della salute mentale delle giovani generazioni su questo tema, con il laboratorio organizzato dalla Regione Marche all’interno del Progetto SO|GLO|BE abbiamo guardato alla cittadinanza globale come chiave per lo sviluppo sostenibile dei territori. A tal proposito è stata Patrizia Giacomin, del Servizio Tutela Gestione e Assetto del Territorio Regione Marche, a condividere l’esperienza di un progetto nato per costruire una visione diffusa del ruolo dell’educazione alla cittadinanza globale soprattutto verso i giovani, aumentando sia la sensibilizzazione verso i temi legati al cambiamento climatico, quale elemento trasversale ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030, sia la capacità degli attori coinvolti di agire come moltiplicatori sul territorio, mirando a costruire un ponte culturale tra “due mondi”, quello dell’educazione alla cittadinanza globale e quello dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.

 

La cittadinanza globale è educare alla diversità.

La seconda giornata del seminario “Inside-out: stare bene a scuola insieme” è stata totalmente incentrata sul tema dell’educazione alla diversità. Insieme al sociologo dell’Università di Urbino, Edoardo Barberis, siamo partiti a ragionare e lavorare dal primo fondamentale passo che deve essere compiuto in tal senso all’interno dei contesti scolastici e sociali: riconoscere la diversità. Solo se prima la diversità viene riconosciuta si può successivamente lavorare all’educazione, all’integrazione e allo sviluppo di una coesistenza che sia equa e sostenibile.

Un tema decisivo nel costruire futuro, su cui gioca un ruolo decisivo la storia. A parlare di questo la storica Vanessa Roghi con la quale abbiamo riflettuto sul concetto di “mega-diversità” di cui la scuola è testimone, che la società sperimenta nel quotidiano, ma di cui l’istituzione sembra essere troppo spesso soltanto spettatrice.

Interessante, infine, la declinazione offerta sul tema dell’inclusione partendo dalla scuola per arrivare al mondo del lavoro. Due le esperienze portate in tal senso: una offerta dal Progetto “Tuttoincluso“, promosso da “Anffas Macerata Onlus“, dedicato all’inclusione lavorativa dei giovani con disabilità e l’altra dal Progetto “Frolla“, promosso dalla Cooperativa Sociale Frolla, un micro-biscottificio nel quale si valorizzano le abilità e le capacità dei ragazzi con disabilità.

 

La cittadinanza globale è educare al futuro inclusivo e sostenibile.

Forti di queste consapevolezze e della nostra esperienza maturata in tanti anni di lavoro su questi temi, non vediamo l’ora di trasformare le opportunità in azione educativa, trasportando idee e visioni di un futuro equo e sostenibile nelle attività che l’Area educazione allo Sviluppo e alla Cittadinanza globale di FELCOS Umbria svolge sul territorio regionale, in sinergia con il DEAR Programme e il Progetto People and Planet dell’Unione Europea.

 

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